Altro che casalinghe dimesse con le mani screpolate per i troppi piatti lavati. Qui studiamo la fattibilità. Controlliamo i prezzi. E infine (spronati da una provvidenziale offerta del supermercato) facciamo in casa anche il tonno sott’olio.
Un estremo tentativo di autoproduzione, dove, visto il possibile esito dell’esperimento –leggi tonno annerito– tentativo è la parola chiave. Ah ma io ho avvisato le mie cavie. Eppure loro, imperterrite, mi hanno chiesto di andare avanti.
Ingredienti per 2 vasetti (la quantità dipende dal numeri di vasetti che volete produrre)
1 trancio di tonno fresco
1 lt acqua
35 gr sale grosso
bacche di ginepro
alloro
olio extravergine di oliva
Preparazione
Ho comprato il tonno in tranci, sciacquandolo bene sotto l’acqua freddissima per eliminare tutto il sangue.
Poi ho messo sulla fiamma alta l’acqua con il sale grosso e qualche foglia di alloro, raggiunto il bollore ho inserito delicatamente il mio trancio. Ho lasciato che cuocesse per un’ora poi, sempre con estrema cautela, l’ho messo a sgocciolare prima in un colino, poi in un panno pulitissimo lavato senza ammorbidente per 24 h.
Il colore del trancio ricordava già quello del tonno sott’olio.
Ho già detto “con estrema delicatezza”? Siccome le raccomandazioni non bastano mai lo riscrivo. Trascorse le 24 ore, con estrema delicatezza per non rompere il tonno in mille pezzetti, ho spostato il tonno dal canovaccio pulito sistemandolo in un piatto.
Appare asciutto e compatto.
Le aspettative aumentano.
Ho sterilizzato i vasetti, scelti tra quelli con l’imboccatura normale.
Non fatelo.
Se non avete le manine di una bambola di porcellana, sceglieteli con l’imboccatura larga.
Ho inserito il tonno nel vasetto insieme a bacche di ginepro e alloro.
Bisogna mantenere grandi i pezzi più che si può, e allo stesso tempo riempire gli spazi vuoti.
E’ arrivato finalmente il momento dell’olio.
L’ho fatto penetrare a filo nel tonno, aiutandomi con un bastoncino di legno (era la bacchetta del ristorante cinese), sino a quando le bolle d’aria non sono venute in superficie.
Ho lasciato riposare, rabboccando poco dopo con lo stesso metodo.
Una volta chiusi i barattoli li ho messi a bollire in acqua fredda per un’ora, protetti da un canovaccio.
Ho fatto raffreddare, e dopo averli asciugati mi sono messa a contemplare l’opera.
Belli.
Accasati i barattoli in un luogo lontano dai raggi del sole adatto per la conservazione, dove riposeranno almeno per un mese, mi sono bullata di aver fatto il tonno sott’olio in casa tutto il giorno, e con ogni persona incontrata. Studiando accuratamente le reazioni.